Nei giorni scorsi due nuovi potenziali clienti ci hanno chiesto che cosa intendiamo quando parliamo di Marketing 3.0 e sopratutto in che modo e chi determina questi avvicendamenti.
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È una domanda che ci viene posta spesso e ci fa capire come la disciplina del Marketing sia per molti un oggetto misterioso.
Il marketing 3.0
Il primo a parlare di Marketing 3.0 è stato Philip Kotler nell’omonimo libro che, in sintesi, spiega come sia avvenuta questa transizione. Dl Marketing focalizzato sul prodotto (1.0) al Marketing focalizzato sul cliente (2.0) per arrivare al Marketing umanistico (3.0), dove il cliente si trasforma in essere umano a tutto tondo: con una mente, un cuore e uno spirito. La conseguenza per le aziende è quella di creare prodotti, servizi e culture aziendali in grado di recepire e riflettere i valori umani. Nel nuovo libro pubblicato da Kotler qualche mese fa, acclamato a gran voce da operatori di Marketing e addetti ai lavori, si parla sopratutto di convergenze tra tecnologie e realtà, e del modo in cui queste hanno influenzato profondamente la disciplina in tutto il mondo.
Di conseguenza stanno emergendo nuove tendenze: l’economia della “condivisione”, la “now economy”, l’integrazione omnichannel, il content marketing, il social CRM e molte altre realtà. Kotler sostiene che la convergenza delle tecnologie condurrà alla convergenza tra il marketing digitale e quello tradizionale. Più diventiamo sociali, più vogliamo qualcosa che sia stato creato appositamente per noi. Grazie all’analisi dei nostri clienti, prodotti e servizi diventano più personalizzati. In questa epoca di transizione è quindi richiesto un nuovo approccio al Marketing che deve adattarsi ai diversi percorsi intrapresi dai consumatori nell’economia digitale, i clienti vanno accompagnati in ogni tappa del loro viaggio.
Il libro in sostanza è un approfondimento e un ampliamento del Marketing umanistico, che influenza ogni aspetto del viaggio del cliente. Qui viene spiegato nel dettaglio come incrementare la produttività del Marketing studiando i percorsi dei clienti nel mondo digitale. Tuttavia, a nostro modo di vedere, è nella spiegazioni della strategia omnichannel, da noi applicata in agenzia sui nostri clienti con successo da diversi anni, che risiede il vero punto di forza del nuovo libro, dove vediamo comparire nuove metriche di misurazione e un approccio completamente nuovo alle pratiche di Marketing.
Dal marketing 3.0 al marketing 4.0
Nell’ultima parte del libro vengono trattate le tattiche del Marketing 4.0 iniziando dal Marketing umanistico, che mira a umanizzare i brand attraverso l’attribuzione di qualità antropomorfe; questo è il primo e indispensabile compito del marketing umanistico: ma è altrettanto importante svelare il lato umano dei brand per renderli attraenti agli occhi dei clienti secondo Kotler.
I leader orizzontali presentano sei attributi che li rendono attraenti agli occhi delle persone pur non esercitando un’autorità formale: fisicità, socialità, emotività, affidabilità e moralità. Questi sei attributi costituiscono un essere umano completo, che tipicamente diventa un modello da imitare. Se i brand vogliono influenzare i cliente presentandosi come amici ma senza apparire soffocanti, devono possedere questi sei attributi.
In sostanza nella nuova “era umanistica”, sempre più spesso i brand assumono caratteristiche umane per attrarre i clienti. Il processo consiste nel portare in luce le ansie e i desideri latenti dei consumatori attraverso l’ascolto sociale, le metriche di misurazione e la ricerca empatica. Per rispondere efficacemente a quelle ansie e quei desideri, il marketing deve sviluppare il lato umano dei brand. I brand devono essere fisicamente attraenti, intellettualmente stimolanti, socialmente coinvolgenti ed emotivamente invitanti, e allo stesso tempo devono dar prova di spiccata affabilità e di un forte senso morale.