Interazioni per vendere
I tempi sono maturi, sembra che una parte di imprenditori abbia capito dopo 15 anni come funzioni eBay e, seppur in pesante ritardo, si siano illuminati.
Le riflessioni sulle nuove tecnologie di fatto si stanno moltiplicando. Molti analisti hanno notato che oggi le imprese organizzate come piattaforme dominano le liste delle società a maggior valore di capitalizzazione, sottolineando che queste imprese, a differenza delle altre, continuano a crescere in modo importante ed esponenziale.
Anche le aziende “normali” possono salire sul treno in corsa, se trovano il modo di trasformare in piattaforme segmenti significativi del loro business. Molte aziende che non sono nate come piattaforma non sono consapevoli che i loro prodotti e servizi possono essere trasformati almeno in parte in MSP.
Prendiamo il caso delle agenzie di compravendita di immobili. In questi giorni è nata una nuova piattaforma che si chiama Homepal. È il primo sito che permette di vendere, affittare e comprare casa solo tra privati, senza agenzie e a costi estremamente ragionevoli. Se non ne avete sentito parlare ne sentirete parlare presto. Questo sito mette in contatto utenti privati che ad offerta accettata lasceranno una provvigione ad Hompepal. Il costo è di 90€ per l’affitto del proprio immobile e di 290€ per l’acquisto. Se pensiamo che le agenzie fisiche oggi chiedono il dal 3% al 4% di provvigione all’acquirente e, spesso, anche al venditore sulla possibile transazione, balza subito all’occhio la rivoluzione di questa MPS.
Le associazioni di categoria, il mercato e noi, non possiamo arrestare la rivoluzione in atto.
Non stiamo dicendo che ogni azienda dovrebbe emulare Uber, Airbnb o Alibaba. Ma molte aziende potrebbero ricavare vantaggi aggiungendo alla loro offerta elementi delle imprese basate su una piattaforma. Le parole chiave delle piattaforme di MSP sono: aprire la porta ad altri soggetti, collegare i clienti, collegare i prodotti per collegare i clienti, rifornire una piattaforma multisided. Per decidere se e come convertire un’offerta in una MSP dovete sapere chi sono oggi i vostri clienti, che tipo di interazioni hanno con voi e come interagiscono fra di loro. Il problema principale in questo caso consiste nel passare da una situazione dove avete un controllo assoluto sulle offerte rivolte ai vostri clienti a uno in cui potete soltanto influenzare il valore che viene creato per loro (da terzi o dalle interazioni fra i clienti stessi).
Brand consolidati, clientele vaste, gran numero di interazioni e transazioni web-based sono le pre-condizioni per questo nuovo tipo di integrazione verticale e orizzontale.
Compito di certo non facile perché la clientela potrebbe sentirsi spiazzata, l’offerta potrebbe essere cannibalizzata rispetto alla proposta originaria dell’impresa, per non parlare dei problemi organizzati e a una nuova definizione di leadership tutta da digerire. Dall’altra parte pensiamo alle miriadi di start up che vorticano in migliaia di settori e che domani potrebbero sfornare una MSP rivoluzionaria in grado di mettere in ginocchio un intero settore di prodotti o servizi. In breve permettetemi di dire che per molte realtà si tratta di adattarsi o perire.